mercoledì 25 gennaio 2017

Una lettera a me stessa

Cara me,

    questa sera vorrei potermi scusare. E' un po' che ho smesso di parlarti, è un po' che ho smesso di guardarti negli occhi. Già, io non volevo vederli quegli occhi tristi e perduti, non volevo rendermi conto del male che stai subendo. Scusami. Si può essere egoisti e masochisti allo stesso tempo?
Dove guardi?
A cosa pensi?
Non te l'ho più chiesto.
Tu pensi di aver perduto molto, ed è vero. Ma sei qui. Vivi. Ti svegli ogni giorno e puoi camminare sulle tue gambe, puoi usare le mani per lavarti il viso con l'acqua fresca, e guardarti allo specchio e cercar ogni giorno qualcosa...qualsiasi cosa, anche piccola, che possa piacerti. Puoi ammirarlo il tramonto, e le nuvole, e sentire quanto sia piacevole il calore dei raggi del sole sulla pelle. Puoi sentirlo il vento, il suo fischio, e il fruscio delle foglie. E il profumo di fieno...puoi sentirlo, e solo io so quanto ti piaccia. Puoi permetterti di dormire in un letto caldo, e magari anche accanto a tua madre o tuo padre, che tanto ami. Puoi ricevere l'amore e la fedeltà del tuo cane, puoi sentirti meno sola con lei. Anzi, tu non sei sola. Hai intorno persone che ti vogliono bene, persone che ti tengono vicina, perché lo sanno che sei fragile e che, forse, potresti spezzarti.
Tu respiri.
Tu sei giovane.
Tu sei l'uragano.
Tu sei destinata a grandi cose.
E sembra una frase di un film, ma ti è stata detta. E sì, era proprio destinata a te.
Devi crederci.
Ripetitelo. Respira e ripetitelo.
So quanto ti piaccia vagare con l'immaginazione anche quando sei in mezzo al mondo. Immagina quindi la tua vita come un grande film di successo, di ogni genere. Un mix: fantasy, horror, drammatico, d'amore, thriller, fantascienza, storico. Ficcaceli tutti questi generi. E immaginati le musiche. Sì...sai, quelle d'effetto. Immaginati la suspense, prima di una prova, prima di una risposta o di un incontro. Immaginati la gloria, il dolore e l'amore. Immaginati nel Rinascimento, su di un cavallo bianco, al galoppo mentre imbracci una lancia. Immaginati di combattere il nemico, di farlo anche se ormai non senti più i muscoli, o le voci dei tuoi compagni.
Però ricorda: sei tu la protagonista, e anche la regista.
Credici.
Ce l'hai ben impresso nella mente?
Hai gli occhi che parlano, hai il corpo e le fattezze di una che ha lottato. Che è sopravvissuta solo grazie ai suoi metodi, se pur sbagliati. Tu puoi migliorare, ma non devi ripudiarti. Il corpo è la fonte della tua forza, l'anima è la fonte della tua energia. I tuoi fianchi larghi e morbidi, il tuo ventre tondo, e le tue gambe, sono la prova che forse la vita non ti ha permesso troppa serenità. Ma guardalo come il tronco di un grosso albero. Un albero che viene piegato dal vento, un albero che viene sciupato dalle intemperie. Ma il tronco è spesso, è elastico. Il tronco non si è spezzato. E l'albero per continuare a fiorire, per mantenere un colore brillante, deve esser curato.
Curati.
Puoi tornare a splendere.


Quindi ti chiedo immensamente scusa, perché tu non meriti di esser dimenticata. Tu sei un fiore prezioso, e ricorda che la vita è fatta di alti e bassi, l'importante è superare e accettare tutto.
Come ho detto prima: devi dare spazio ad ogni genere.

Sii la protagonista del tuo unico e grande film.

Con affetto, te stessa.

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