giovedì 18 agosto 2016

Oggi è omicidio

11:10

Mi sveglio, già con la strana voglia di uccidere.

Accendo il cellulare e mi sale direttamente la carogna.

Provo a spiegarvela in breve. Allora, tutto d'un fiato: ieri carico una foto sul web; Ed mette mi piace; scopro poi che ha messo mi piace anche a Sofia; improvvisamente noto che su Whatsapp visualizza e non risponde (ma questo è tipico suo); poi di conseguenza noto il suo stato in russo; Google Traduttore; scopro che è una sorta di frase d'amore; mi incazzo; mi sale qualsiasi cosa; sento la rabbia scorrermi nelle vene; lo stalkero un po' su qualche social e BOOM, il mio umore è a puttane e manco è cominciata la mia giornata. ODIO LA TECNOLOGIA in questi casi.
Ma serio? Tutto serio?
Sì, me ne importa ancora, ma quello che mi importa di più è il mio orgoglio e tutta la dignità che ho buttato per stare dietro a lui. Seriamente, la cosa che più mi manda in bestia è perché io no? Perché non andavo bene? Perché non dirmi subito che con me non ci sarebbe stato nulla? Ora per riprendermi passeranno anni, cazzo! E lui se la vive tranquillo. Io spero il Karma esista, perché non scherzo quando dico che chi mi ha ferita amerei vederlo soffrire.
Comunque intanto preparo la vendetta, perché io non sono né buona, né clemente.

Pagherà, alla fine il conto lo pagano tutti.

mercoledì 17 agosto 2016

Una passa, grazza Alana II - LA VENDETTA

Oh, cara amica l'obesità, sempre presente nella mia patetica vita.
Tre mesi son passati dall'ultima volta, e in questi mesi è successo di tutto. A parte che la pazza grassa Alana non smette di essere grassa, anzi, qui aumenta il numero sulla bilancia. Pazza? Più o meno. Cinica? Un botto. Odio dover ammettere di aver perso le speranze nella razza maschile, ma forse non le ho mai avute.
Ed è andato a finire nella lista delle PERSONE CHE NON MI HAN VOLUTA. Ma, perdonatemi, avevate dubbi? Io alcuno. Si inizia e finisce sempre nello stesso modo. -Non era quello giusto-, -Non ti merita-, -Se ne pentirà quando ormai sarà tardi-. Gne gne gne. Cazzate dai. Solite frasi standard che si tirano fuori alle persone malate di amore platonico. Se il russo tornasse poi, lì farei festa, altroché "troppo tardi", ma non raccontiamoci balle, suvvia. In compenso lo sento ogni tanto, per sapere come se la passa. E io come me la passo? HAH! Splendidamente, gli rispondo. Donne, mai farsi vedere debole dopo la decisione drastica di voler chiudere. Siam fatte così noi, di roccia. E intanto la vita mi ricorda quante volte in realtà io abbia perso. E poi succede l'abbuffata, la voglia irrefrenabile di cioccolato, fumo e alcol. Un mix di schifo che aiuta solo a farmi sentire ancora più uno schifo.
Poi guardo le olimpiadi, e squadro ogni muscolo pompato di ogni atleta, e penso a quanto avrei voluto essere come loro nella vita. Adrenalina, coraggio, competizione, orgoglio, soddisfazione. Tutte quelle cose che vorrei provare al posto di sentirmi semplicemente la pancia piena e l'unico sentimento che mi stravolge poi ogni volta: sconforto. Ma quello che mi ripeto sempre è che non è mai troppo tardi per cambiar qualcosa, basta volerlo. Così a settembre andrò ad una prova gratuita di ginnastica acrobatica per adulti. La gente ride quando lo dico, ma le persone sono solo persone, io son determinata, e mi basta.

Ma soprattutto, è vero, sarò anche grassa, ma posso sempre dimagrire; la merda invece, quella rimane tale.

DO SVIDANIYA STRONZI.