giovedì 10 dicembre 2015

(Niente) andrà tutto bene.

Mi sento come una donna di novant'anni, sola e alla fine dei suoi giorni.
Ho collezionato ogni tipo di rifiuto, ogni tipo di sentimento malato, lì, sul fondo della mia anima. Melma appiccicosa, che non intende staccarsi dalle pareti del mio corpo.
Ma con che forza mi alzo al mattino, se nella mia quotidianità non ho nulla? Con quale coraggio mi preparo ancora il pranzo?
Esistono sere in cui mi abbuffo di qualsiasi cosa, purché sia commestibile, per poi berci sopra uno dei vini più scarsi. Sere in cui mi sdraio sul pavimento gelido, e mi godo l'effetto dell'alcool e di una pancia piena, sperando che quell'effetto svanisca il più tardi possibile. Perché poi sapete cosa? Ci si sveglia e si ricomincia. Le cattive sensazioni non vedono l'ora di tormentarmi non appena apro gli occhi. Perché poi uno deve fare i conti con la realtà, e allora non importano i sogni che si fanno. Quei sogni di quel bacio che tanto attendi, o dell'acqua cristallina in cui vorresti tanto farti un bagno. Niente più conta al risveglio. Perché i sogni sono solo sogni.

Le notti vorrei non addormentarmi.
Le notti vorrei uscire di casa, con pochi vestiti addosso, e farmi avvolgere dalla nebbia, e sentire il gelo d'inverno penetrarmi come aghi nelle ossa.
Le notti vorrei sentire il freddo ferirmi, così che l'attenzione si sposti sul dolore fisico, e non sentimentale.
Se vivessi di fronte al mare, mi immergerei nell'acqua nera e silenziosa. Uscirei di casa in vestaglia, per poi farmi inghiottire dall'ignoto.
Se vivessi di fianco ad un bosco, uscirei con l'intenzione di perdermi in mezzo alla fauna addormentata, per poi attendere che la paura si faccia avanti.
Ma perché non riesco a far tacere il mio tormento?
Perché mi sento dannata?

Alana, niente andrà bene.
Alana dovrà rassegnarsi.

Non ci si salva da se stessi, e non possiamo aspettarci che qualcuno lo faccia al posto nostro.
E allora che senso ha?
Allora cosa ci dobbiamo aspettare?

L'amore non fa per Alana.
Alana non fa per l'amore.




2 commenti:

  1. E' incredibile che queste parole siano esattamente quelle che io ho scritto sul mio diario... Il freddo dell'inverno spesso non è solo fuori, spesso colpisce dentro, e stringe, stringe...fino a quando fa più male! Ed è in quel momento che ti rendi conto che non importa quanto ti "copri" bene, il freddo, quello vero, trova sempre il modo di entrare!
    Una Curvy Amica

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    1. Cara Veronica, comprendo molto bene le tue parole. Le conosco come fossero mie. Molto spesso la mancanza d'affetto porta a sentirsi soli anche in mezzo a tanta gente. E quel freddo di cui parli è una sensazione che mi porto dietro da un bel po'. In molte giornate di sole cerco di godermi il più possibile quel calore, che nessuna persona cara può darmi.
      Speriamo esistano giorni migliori, tieni duro mia cara amica.

      Un abbraccio, Alana.

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