sabato 12 dicembre 2015

Disordine 99% complete.

Oggi giornata grigia.

Purtroppo ultimamente le buone giornate le posso contare sulle dita di una mano.
Scarse. Troppo rare.
Il grande problema è che non butto giù nemmeno una lacrima, e il mondo di certo non gira dalla mia parte. Così le emozioni mi si ammassano sul petto, e da lì non si schiodano.
Di cosa ho bisogno ancora una volta?
Perché davvero, me lo chiedo ogni giorno: ma non ti basta quello che hai?
Vorrei potermelo far bastare, e ci provo. Ma qualcosa dentro di me si è rotto tempo fa, e non so cosa sia, e no, non sono in grado di ripararlo da sola.

Ormai le giornate passano perché devono passare.
Mi sveglio, apro gli occhi, e la prima sensazione che sento ha la stessa concretezza che può avere un pugnale ficcato in mezzo al petto. La sento, è pesante e dolorosa da reggere. E mi danno per essermi svegliata.
Giorni, come oggi, in cui la sensazione me la porto dietro tutto il tempo. Mentre cucino, in bagno, sotto la doccia. Ovunque. Fino alla sera, il momento peggiore della giornata.
Ma io attendo. Aspetto sempre che qualcuno di importante si ricordi di me. Che qualcuno mi distragga. Ma a volte resto semplicemente sola, e basta.
Giorni in cui esco con amici. Parlo, scherzo, mi diverto.
Alcuni amici hanno più tatto di altri, e riescono a distrarmi. Certi invece se ne escono con frasi del tipo "ma non stavi facendo la dieta?". Come se il mio essere Alana venga sempre associato alle parole: DIETA, GRASSA, PSICOLOGA.
La mia vita non è fatta solo di questo. O forse sì.

Non so più cosa voglio. O semplicemente quello che voglio non posso averlo. Quindi non mi resta nulla. Assolutamente nulla. A parte, naturalmente, la schifosa sensazione in mezzo al petto.
E' vero, basterebbe alzarsi e cambiare le cose. Ma quando i desideri sono associati ad una persona, non puoi essere tu a decidere, non sempre.
E allora nulla, si attende. Forse si attende un momento migliore.

Sapete, chi per molto si è adagiato su un letto di tristezza, e ci è rimasto, bastano piccole cose per far sentire un'emozione persino più forte della felicità. A me ogni tanto capita, e non avete idea di come vorrei non passassero mai momenti del genere. Vorrei poterli registrare, per poi guardarli più volte, e sorridere ripensandoci.
Sembra quasi di essersi ubriacati, talmente è leggera l'emozione.
Ma come le brutte giornate, anche quelle belle passano, e lo fanno anche più in fretta.

Trovo che questo post sia disordinato. Pensieri. Uno dietro l'altro, senza un ordine.

Cuffie alle orecchie. Volume 10. Rachel Sermanni, Everything Changes.
Piangi. Dai.
Niente.
Come se il mio corpo non accettasse i miei sentimenti.
Come se non corrispondessero nemmeno alla mia persona.
Nemmeno una lacrima.


"Solo lui può consolare
questo cuore spezzato a metà
il mio audace marinaio
prima o poi arriverà.
C'è un'audace marinaio
che attendo dentro al cuore
non conosco il suo nome
ma ho bisogno del suo amore."

Mi basterebbe. Davvero Ed. 


2 commenti:

  1. Mi dispiace intasarti il blog con i miei commenti, davvero! Ma è davvero bello sentire che qualcuno ti capisce, sentire che non sei sola a provare quelle sensazioni, non sentirti un'aliena.
    In questi momenti, mia cara Alana, io mi chiedo...Ma sembra a me oppure solo io punto a delle cose irraggiungibili? Solo io punto alle nuvole, a cui non potrò mai arrivare? E' giusto aspettare?
    A quest'ultima domanda la risposta già la so...perché in fondo cos'altro potrei fare? Come hai detto tu, quando la tua felicità, quei piccoli attimi, dipendono da un'altra persona...non si può fare nulla!
    Scusami ancora per i commenti...
    Una Curvy Amica

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    1. Carissima Veronica, tu non immagini il piacere che mi fanno i commenti di un'amica curvy. Scrivimi ogni qual volta ne senti il bisogno, anche se un po' in ritardo, leggo e rispondo. Alla fin fine, se non ci aiutiamo tra noi, con chi dovremmo parlare? Il mio blog è fatto apposta per non sentirci sole, quindi non farti alcun tipo di problema!
      Detto questo, posso dirti che non sei l'unica a cui aspira a tanto. Nonostante la mia pochissima e quasi inesistente autostima, chiedo sempre troppo, sia a me stessa che alla vita. Ma alla fin fine, cosa ci da la forza di aspettare se non la speranza? O i sogni? Siamo tormentate, è vero, ma sognare rende l'essere umano libero, e anche noi ne abbiamo il diritto.
      Ti dirò una cosa, mia cara amica. Una persona non diventa giusta solo perché la desideri. Se qualcuno non saprà vedere la tua bellezza, allora non è degno di ricevere la tua felicità. E' difficile non dipendere da nessuno, quando con se stessi non si sta bene, ma credimi, continua a sognare e accingi la forza da questo. Esistono altri giorni, e fai in modo che siano migliori.

      Sii coraggiosa!
      Un abbraccio sentito, Alana.

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