venerdì 30 ottobre 2015

Lavagnetta, sei davvero magica?

Oggi, giovedì, mi sono svegliata ancora più tardi di ieri. Credo sia iniziata la trasformazione, sto diventando un vampiro, è fatta (spero solo non come quelli di Twilight).
Eppure la sveglia la metto. Sta lì, con la lancetta ferma sulle otto. Ma quando suona e mi sveglio, sento una vocina nella testa che mi dice "tranquilla, dormi". Così la stacco e mi rimetto giù.
Poi cazzo, stavo sognando! Mi stavo facendo fare giusto un tatuaggio lungo la schiena, stamani. E poi nei sogni non sono così chubby.
Chiudo gli occhi.
Il sonno mi abbraccia e...
Il cellulare squilla.
Il cuore mi finisce direttamente in gola, battendo violentemente sotto al cervelletto. Mal di testa. Insulti.

-...pronto?-
-Ciao Alana, sono Gioia! Ti disturbo?-
No figurati, ho appena attentato un omicidio alla sveglia, e c'è la tatuatrice che mi aspetta nel sogno. Ma fai con calma.
-No! Assolutamente no!-
Bugia.
-Volevo chiederti, dove hai messo il guinzaglio?-

Occupo le giornate dilettandomi come dog sitter. Una passeggiata con un cane fa bene all'anima, bisogna dirlo. Aria fresca, lunghe camminate in mezzo ai parchi, paesaggi, pensieri.
Ma io quel guinzaglio l'ho lasciato sul termosifone più visibile della casa. Come si fa a non vederlo?

-E' sul termosifone vicino alla porta d'ingresso.- cerco di fare la voce meno assonnata possibile.
-Ah ok! L'ho visto! Grazie eh! Allora solo oggi non ci sei, domani invece sì, giusto?-
-Giusto!-

Giusto. Porca miseria. Oggi è il giorno più noioso e lungo della settimana.
Teoria musicale. Panico. Terrore.
Mi alzo, sto seduta sul letto, penso. Il mio cane mi guarda, io invece la riconosco a fatica senza occhiali.
Ora mi alzo.
"Cibo", è la parola che mi da la forza. Mia madre ormai è di là che prepara, scalda i miei carissimi e miseri sessanta grammi di pasta integrale. Mi siedo, e mi porta il piatto.
Naturalmente per rendere il tutto più appetibile, ci lancio con violenza altri sessanta grammi di parmigiano, ed ecco: parmigiano alla pasta. Ottimo.
Poi noto che a pranzare sono solo io.

-Mamma, tu non mangi?-
-No, ho mangiato un frutto e bon, non ho fame.-

Ecco, sta roba proprio non riesco a comprenderla. Ma come si fa a non aver fame? Che qualcuno me lo spieghi, perché io proprio non mi capacito di tutto ciò. C'è un modo? Una pozione magica? Un rituale? Una pianta? UN QUALCOSA?
Vado avanti a forza di diete da quando avevo dieci anni, per sta roba. Io la fame ce l'ho ad ogni minuto del giorno. Lo stomaco non mi si chiude MAI. Manco dovessero chiuderlo con qualche supercolla, o che ne so, cucirlo con un filo indistruttibile, fatto con polvere di diamante e acciaio ultraresistente.

Comunque, passata la grande noia del post pranzo, mi vesto. E' ora. E' il momento.
Metto i primi cazzo di vestiti che trovo, proprio non ho voglia di star troppo tempo a prepararmi. Mi lego i capelli, perché sono schifosamente osceni, un filo di trucco e via.
Sul cellulare si parla della festa di Halloween. E' Sofia che ha creato il gruppo su Whatsapp assieme a questo tipo niente male; occhi azzurri, capelli chiari, nome leggermente impronunciabile, che noi semplificheremo in Ed.
Sì, sono presa abbastanza bene, forse perché so già come andrà a finire, no? E' facile. Mi vede e bon, si fa una grassa idea su di me.
Caro Ed, so fin troppo bene come vanno a finire queste cose, ma per una volta vedrò di fregarmene, chissà, magari qualche chupito mi aiuterà.
Ma aspettate, perché prima di uscire mi è venuta l'idea di riprovare il giubotto, quello di una settimana fa.
Oddio, forse si abbottona. Forse la lavagna magica funziona!
Porca troia!
Miseriaccia!
E' letteralmente esplosa la cerniera.

Ok, lavagnetta, parliamone. Ti ho scritto in grande "HAPPINESS", non "LASAGNA TRIPLA BESCIAMELLA DI MAMMA".
Ogni mattina scrivo il numero di giorni che son passati dall'ultima volta che mi sono abbuffata, al di fuori della dieta. Il numero di giorni che mi porteranno verso la felicità. Ma chissà quante volte dovrò ripartire da zero. E' vero che sono passati solo otto giorni, perché il secondo capitolo è di una settimana fa, ma vuoi dirmi che non ho perso nemmeno un kilo?
Tra l'altro non lo saprò mai, essendo che la bilancia ha deciso di non funzionare.
Coincidenze? Io non credo.
Comunque, insulti a parte, la lavagnetta a volte svolge il suo dovere.
Quando la mia fame comincia ad animarsi, quasi come fosse posseduta, guardo la lavagnetta e penso "Non posso sgarrare. Non ho voglia di ripartire dal numero uno."

Funge...

...per adesso.



Dato che soffro di ipercontrollo e ipercontrollo emotivo (segnatevi questi altri disturbi), sono scesa circa mezz'ora prima per evitare di perdere il bus, sotto casa mia. Sì, proprio sotto. Se vi affacciate vedrete la fermata a nemmeno venti metri.
Con me ho tutto il necessario: il mio libro, i miei appunti degli anni scorsi, una penna, una matita, e una gomma a forma di baffi. Teoria Musicale, ti batterò.

Così arrivo tutta sudata (perché per colpa del mio spesso strato di lardo, anche d'inverno, a -30°, sudo), naturalmente troppo in anticipo. Giro un po' intorno all'edificio, come una malata di Alzheimer che ha perso la via per la clinica e...vedo gente sospetta.
Entro, ok.
Non c'è nessuno, a parte il tipo secco alla segreteria, che mi saluta con una voglia di vivere che probabilmente ha fatto cadere nel water mentre si abbotonava i pantaloni. Cammino lungo il corridoio, la poltroncina mi chiama, mi siedo.
E man mano che aspetto seduta, coprendomi quello scempio di pancia che ho da Buddah, arriva gente: i miei compagni di classe.
Siamo un po' più di una decina. Otto bambini, due ragazzi, un sessantenne, una peruviana, una che ha avuto problemi con l'eyeliner, e una chitarrista con una parlantina fin troppo fastidiosa. L'insegnante invece lo conosco, e mi sta simpatico da morire!
Per tutta la durata della lezione non ho fatto altro che trovare sicurezza negli occhi dell'insegnante. Ci parla di musica, ed è un po' come sentirsi a casa.

Non vedo l'ora di tornare il prossimo giovedì.

Cosa? Davvero l'ho pensato?

Torno a casa pensando alla stessa cosa. Voglio tornarci. In quella stanza, in parte, sono come me. Stessa passione.
Guardo la lavagnetta, sorrido.

Saprò farti vedere di cosa sono capace.






5 commenti:

  1. cara Alana, inutile dire quanto sia palese la tua frustrazione e se la musica ti aiuta cercala, non evitarla! Siete solo tu e la musica, con lei non devi rendere conto a nessuno ;)

    xxBosk

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    1. Caro Manuel, a volte la musica è la mia unica alleata, inutile dire quanta importanza abbia nella mia vita. Ci vuole solo tanta pazienza e tanto amore! Un abbraccio!

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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